
I BAMBINI E L’ARTE
Immagini, messaggi e bellezza per crescere tra didattica museale, editoria e laboratori scolastici.
Venezia, Istituto Provinciale per l’Infanzia Santa Maria della Pietà
Sabato 24 marzo ore 14.00-18.30- domenica 25 marzo 2018 ore 9.00-13.00
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Inoltre verrà presentato in anteprima il primo dei Quaderni di «Storie di Bambini Zoom», che raccoglie gli interventi integrali del convegno “Oltre la Frontiera”.
Convegni delle precedenti edizioni di Storie di Bambini

OLTRE LA FRONTIERA
IDENTITÀ E VISIONI DELL’INFANZIA TRA LETTERATURA E ILLUSTRAZIONE
Firenze, Istituto degli Innocenti venerdì 7 aprile 2017 – ore 10-17,30
Il 7 aprile al Museo degli Innocenti di Firenze si parla di come la letteratura può aiutare a crescere
I libri illustrati che fanno diventare grandi, “Oltre la frontiera”, a confronto esperti italiani e stranieri
Riflettori accesi sull’emergenza infanzia dalla mostra “Storie di bambini” di Letizia Galli
Riaccendere i riflettori sull’emergenza infanzia da prospettive e temi sempre diversi. Magari facendo il punto su come letteratura e illustrazioni possano aiutare i bambini a crescere. A Firenze, come a Napoli, e poi a Milano, Venezia e Roma. Anche questo vuol fare il progetto Storie di Bambini, che parte dalla mostra delle illustrazioni di Letizia Galli, al Museo degli Innocenti, per proporre alla città una vera e propria costellazione di iniziative.
“La nostra è un’incubatrice di idee, visioni, esperienze, proposte che traendo ispirazione dall’opera di Letizia Galli riesce poi ad andare anche oltre, declinandosi in momenti di confronto e approfondimento”, sottolinea Donatella Trotta, giornalista e responsabile scientifica del progetto (premio Andersen 2004).
È questa la premessa della giornata di lavoro che si svolgerà venerdì 7 aprile (ore 10-17), all’Istituto degli Innocenti, con il titolo Oltre la frontiera, identità e visioni dell’infanzia tra letteratura e illustrazione.
Dopo l’incontro con Letizia Galli e le sue illustrazioni si aprono i lavori, presieduti dalla responsabile scientifica Donatella Trotta (giornalista, scrittrice, premio Andersen 2004), con gli interventi della direttrice degli Innocenti Anna Maria Bertazzoni, L’ex Spedale dall’abbandono all’accoglienza: le trasformazioni dei diritti dell’infanzia, e di Carla Poesio (studiosa di letteratura e illustrazione per l’infanzia) che parlerà del Il senso di Agata Smeralda per le Storie di Bambini. Sarà poi la volta di Janine Kotwica (critica di letteratura per l’infanzia, specialista in illustrazione) a cui è affidato il tema Visioni d’infanzia nei libri e nelle immagini di Letizia Galli. Si prosegue con Pino Boero (docente universitario, esperto di letteratura giovanile) che affronta il tema Alla frontiera della letteratura per ragazzi: il suo ruolo nell’educazione.
Conclude le riflessioni della mattina Antonella Vincenzi (responsabile editoriale Franco Cosimo Panini) con un intervento dal titolo Altro che figurine: la sfida dell’ibridazione nell’editoria per ragazzi. I lavori riprendono alle 14,30 con Walter Fochesato (studioso di letteratura per l’infanzia e storia dell’illustrazione, coordinatore redazionale del mensile Andersen) che interviene su Il mondo dei libri illustrati per l’infanzia, proseguono l’illustratrice spagnola CarmeSolé Vendrell con Raccontare per immagini luci e ombre della vita, Emilio Varrà (pedagogista, docente di Archetipi dell’immaginario) con Segni e disegni: il fumetto come supporto all’immaginario, Giusi Quarenghi (scrittrice, poetessa, premio Andersen come miglior scrittore) Non solo fantasia: narrare il mondo con voce di bambino e Silvana Sola (pedagogista, libraia per ragazzi, esperta di letteratura, editoria e iconografia) che conclude con Libri-ponte senza confini.

Sud, bambini e maestri di strada
tra buone pratiche e “zona grigia” la risorsa creatività contro la devianza minorile e la povertà educativa
Napoli, Biblioteca medica della Real Casa dell’Annunziata sabato 4 febbraio 2017
Sabato 4 febbraio alla tavola rotonda svoltasi nella sala della Biblioteca medica della Real Casa dell’Annunziata.
Sud, bambini e maestri di strada: tra buone pratiche e “zona grigia” la risorsa creatività contro la devianza minorile e la povertà educativa
Come intervenire sulla devianza minorile e contro la povertà educativa, che ne è la causa?
La risorsa creatività, in un Mezzogiorno maglia nera delle povertà può essere uno strumento utile per combattere la dispersione scolastica e la disgregazione delle famiglie?
E quali sinergie mettere in campo per un’azione educativa “in uscita”, che esca dal chiuso delle aule (scolastiche, universitarie) per accogliere anche in strada ragazzi al bivio dell’illegalità?
A queste domande hanno risposto le istituzioni ed i protagonisti impegnati in una rinascita sociale del territorio, intervenuti sabato 4 febbraio alla tavola rotonda “Sud, bambini e maestri di strada”, svoltasi nella sala della Biblioteca medica della Real Casa dell’Annunziata, che attualmente ospita la mostra “Storie di bambini” di Letizia Galli.
Dopo i saluti istituzionali dell’assessore alla Scuola e all’Istruzione del Comune di Napoli, Annamaria Palmieri, si sono susseguiti i numerosi interventi.
Cesare Romano, garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Campania, ha puntato l’attenzione sulla necessità di istituire un tavolo istituzionale permanente legato alle problematiche dell’infanzia. «Ben vengano iniziative come queste – ha concluso – che possono far nascere un coordinamento di forze positive a favore del futuro dei nostri bambini». «Se i bambini sono persone, come sottolinea Letizia Galli con le sue opere – ha detto Donatella Trotta, giornalista de “Il Mattino” e direttore scientifico del progetto “Storie di Bambini” introducendo la tavola rotonda – occorre essere consapevoli che per crescere un bambino non basta una famiglia, serve una comunità, soprattutto in tempi di crisi».
Concorde il presidente del Tribunale per i Minori di Napoli, Patrizia Esposito, che ha fatto notare alla platea l’importanza di contribuire a costruire una consapevolezza civica nei giovani e di recuperare i ritardi accumulati dalla scuola, dai servizi sociali, dallo Stato, poiché ancora persistono al Sud questioni che inducono i giovani ad essere risucchiati nel vortice della criminalità organizzata, tra cui l’altissimo livello di dispersione scolastica.
Dal canto suo il prorettore dell’Università “Federico II” di Napoli, Arturo De Vivo, ha sottolineato come l’ateneo possa fare rete con le istituzioni locali e come possa mettere a disposizione spazi e competenze. «Iniziative come queste possono avere significato se sono da stimolo – ha concluso – sono convinto che la cultura possa fare molto in questo senso».
Un punto di osservazione differente, ma non meno interessante, è stato quello segnalato dalla professoressa Paola Villani, docente dell’Università Suor Orsola Benincasa, che ha spiegato come i giovani di oggi, studenti universitari, siano disturbati, pur provenendo da famiglie borghesi. Spesso i disturbi psicologici sono causati da un diverso tipo di abbandono, non quello fisico cui rimanda la Ruota degli Esposti della Annunziata, ma legato alla solitudine nei rapporti familiari. «La lotta condotta dalla scuola – ha dichiarato la professoressa Villani – deve accoppiarsi alla lotta alla genitorialità deviata. Per stimolare la responsabilità genitoriale perché non prevedere percorsi che coinvolgano anche le famiglie?».
Dopo gli interventi istituzionali, si sono susseguite le testimonianze dei protagonisti di una «visione educ/attiva», come è stata definita efficacemente da Donatella Trotta, un’educazione che coinvolga anche emotivamente i soggetti.
Don Gigi Calemme, parroco dell’Annunziata, è andato oltre il concetto topografico di periferia, poiché la periferia è assimilabile ad un’idea, coagulo di situazioni problematiche, presenti anche al centro storico di Napoli. Don Calemme ha raccontato come la presenza della mostra “Storie di bambini” abbia intrigato i piccoli visitatori, abituali frequentatori della sua parrocchia. Bambini, con alle spalle difficili realtà familiari, si sono compenetrati nelle storie dei personaggi di carta disegnati da Letizia Galli. «Per crescere un bambino ci vuole una comunità – cita don Calemme – ma cosa accade se quella comunità è deviata e deviante? Perciò è fondamentale educare le famiglie».
Cesare Moreno, educatore e presidente dell’Associazione Maestri di Strada ONLUS, ha dichiarato che la scuola deve insegnare la cittadinanza, non la sudditanza. «Per salvare i bambini dal degrado morale bisogna educare le periferie e la creazione di una scuola con direttive e finalità precise». Cesare Moreno ha anche sottolineato come a Napoli manchino luoghi di aggregazione comunitaria, su cui creare le basi per la coesione sociale.
Ornella Della Libera, ispettore capo della Polizia di Stato, scrittrice ed esperta in tematiche di prevenzione della legalità, ha portato i suoi libri, il suo personale metodo di incontro con le scolaresche di tutta Italia e la sua testimonianza di “poliziotto di prossimità” attraverso il personaggio da lei creato, Blondie, con cui i giovanissimi si accostano ai concetti di legalità ed illegalità.
Poi è stata la volta di Maurizio Capone, musicista, cantautore, compositore, creatore della band Bungt & Bangt, che ha esemplificato concretamente il suo lavoro di mediatore culturale attraverso la musica teso a stimolare i ragazzi di aree ad alta fragilità sociale in percorsi di conoscenza e autonomia: tirando fuori dal suo borsone strumenti realizzati con materiali riciclati (un tubo idraulico, un “bongattolo” fatto di barattoli di vetro di differenti dimensioni), Capone ha concluso il suo intervento con una applauditissima performance musicale. E mentre Francesco Uccello, “educAutore”, blogger, esperto in comunicazione per ragazzi, ha parlato da padre, «passato dall’essere educatore di professione a educatore per amore», sottolineando l’importanza del punto di vista maschile nella genitorialità, Giovanni Savino, presidente della cooperativa Il Tappeto di Iqbal-Barra, ha raccontato con passione la sua esperienza a contatto con i giovani cosiddetti “a rischio” nel quartiere Barra, «periferia ignorata dai più», ha aggiunto, ma dove il lavoro di base portato avanti ha reso possibile ad esempio una drastica diminuzione di arresti di ragazzi tra i 14 e i 17 anni. Ne sono testimonianza vivente tre giovani “salvati” dalla criminalità, ora artisti al fianco di Savino, che hanno chiuso l’incontro con un piccolo recital tra musica e parole che ha toccato il cuore dei presenti.